Se avete fatto una ricerca su internet a riguardo, probabilmente sarete ancora più confusi di prima. Per questo ho deciso di spiegare con parole semplici, nel seguente articolo, quali sono e come si differenziano i due sensori attualmente più utilizzati in fotografia (Full Frame e APS-C).
Parlerò anche del “Fattore di ritaglio” e come si relaziona con la “Lunghezza focale equivalente”, senza approfondire altri aspetti collegati, come la Profondità di Campo e i CoC (Circoli di confusione), tecnicismi che terminerebbero confondendovi inutilmente le idee.
In generale le reflex o mirrorless digitali di gamma più alta utilizzano sensori Full Frame, in italiano “pieno formato”, con un fattore di ritaglio (moltiplicazione o ingrandimento) pari a 1x. Su macchine amatoriali o intermedie vengono invece montati sensori APS-C (o altri formati simili), di dimensioni più piccole, caratterizzati da un fattore di ritaglio compreso tra 1.5x e 1.6x.
Quali sono le differenze sostanziali tra i 2 tipi di sensori?
1. Le misure: il Full Frame, come ho scritto in precedenza, è più grande dell’APS-C (36×24 mm il primo, 23×15 mm circa il secondo);
2. La qualità e il rumore: i sensori più grandi offrono maggiori risoluzioni e migliori prestazioni quando si lavora ad alte ISO;
3. I costi: in genere una fotocamera Full Frame viene venduta a prezzi più alti di una APS-C ed è orientata ad un uso professionale, per ovvie questioni, tecniche e di mercato;
4. Il fattore di ritaglio: dovuto alle differenze di grandezza dei sensori. A seguire spiegherò più in dettaglio questo punto:
Cos’è il fattore di ritaglio? Come influisce sulla lunghezza focale equivalente?
Il fattore di ritaglio è la relazione in grandezza tra un sensore Full Frame e uno più piccolo, come l’APS-C. Essendo quest’ultimo di dimensioni minori, l’angolo di campo dell’obiettivo (ovvero l’angolo che forma l’inquadratura) è ridotto (come potete osservare nell’esempio in basso).
Questo fattore viene dichiarato dalla casa costruttrice e lo potete trovare sul manuale della vostra fotocamera o con una veloce ricerca su Google. Per avere un’idea della porzione di scena che vedremo nell’inquadratura, o meglio, che lente dovremmo utilizzare su una Full Frame per ottenere lo stesso angolo di campo, possiamo fare un calcolo rapido:
Lunghezza focale x fattore di ritaglio = Lunghezza focale equivalente
Semplificando:
A minor dimensione del sensore, l’angolo di campo per una determinata focale è più stretto.
A maggior dimensione del sensore, l’angolo di campo per una determinata focale è più amplio.
Nell’esempio in basso ho fotografato la stessa scena con due sensori differenti, una Canon 5DSR (Full Frame) e una Canon 7D Mark II (APS-C) utilizzando un treppiede per mantenere la stessa posizione e una distanza focale di 50mm. Si può notare con chiarezza la riduzione dell’angolo di campo nella seconda immagine.
Con un obbiettivo 50mm su un sensore APS-C osserviamo un’angolo di campo ridotto, equivalente all’inquadratura di una lente con distanza focale di 75-80mm su sensore Full frame. Il calcolo è ottenuto moltiplicando la distanza focale dell’ottica (50mm) per 1.5 o 1.6 (il fattore di ritaglio).
E’ importante conoscere il sensore della nostra fotocamera e il fattore di ritaglio, soprattutto se dobbiamo acquistare un obiettivo. Infatti tornando all’esempio di prima, con un obiettivo 50mm, su Full frame l’angolo di campo equivale a una lente “standard”, applicato a un sensore ridotto diventa un “tele” e su un sensore più grande, come il medio formato, un “grandangolare”.
In quanto alla qualità: senz’altro un sensore Full Frame permetterà ottenere maggiore dettaglio grazie alla risoluzione e ci darà più libertà in fase di post-produzione sull’immagine. Ciò non toglie che non si possano ottenere grandi risultati con sensori APS-C, a costi minori. Non è tanto la macchina, quanto la nostra visione e creatività a rendere speciale un’immagine!